Risoluzione del Parlamento europeo del 10 ottobre 2019 sull'occupazione e le politiche sociali della zona euro. Nonostante le condizioni economiche sufficientemente favorevoli nell'Unione europea, per il Parlamento è prioritario il contrasto alla disoccupazione giovanile, a quella di lunga durata, assieme alla lotta contro le disuguaglianze nel mercato del lavoro. Nell'osservare che quasi un terzo delle raccomandazioni specifiche per Paese (anno 2018) non è stato attuato, deplora la persistenza di notevoli divergenze territoriali, in termini di mercato del lavoro; sottolinea quindi che gli Stati membri e la Commissione dovrebbero garantire l'attuazione di politiche di inserimenti/reinserimento lavorativo mirate, al fine di conseguire l'obiettivo del 75%, fissato da Europa 2020. Sottolinea perciò la necessità di politiche del mercato del lavoro adeguate e di riforme che creino posti di lavoro di qualità mediante l'adozione di misure volte a garantire salari minimi adeguati e un'equa remunerazione, a tutelare e promuovere la salute e il benessere dei lavoratori. Pur osservando l'incremento della partecipazione femminile al mercato del lavoro, il divario di genere rimane invariato dal 2013 e le donne sono sottorappresentate nelle posizioni di vertice. Pertanto esorta i Paesi membri ad intensificare gli sforzi per la riduzione di tale disparità, anche mediante efficaci politiche di servizi di assistenza all'infanzia. Prende quindi atto dell'ascesa di nuove forme di occupazione, in particolare della trasformazione innescata dalla digitalizzazione e dall'automazione; evidenzia perciò l'importanza delle politiche di apprendimento permanente al fine di consentire ai lavoratori di essere preparati alle transizioni: Pone l'accento sull'importanza del dialogo sociale, in particolare in fase di elaborazione di nuove strategie volte ad affrontare tali sfide. Relativamente alla creazione di posti di lavoro dignitosi, il Parlamento ribadisce infine l'accesso a sistemi di protezione sociale adeguati, indipendentemente dal tipo di contratto, la crescita delle retribuzioni, nonché la disponibilità di servizi pubblici di qualità.