"Il reddito minimo nella Politica sociale dell'UE e in alcuni Paesi europei". Il rapporto di Benchmarking, curato dalla Direzione Benchmarking e Relazioni Internazionali di ANPAL Servizi, analizza il tema del reddito minimo nell'ambito della politica sociale europea e approfondisce i dispositivi adottati da alcuni Paesi, con approfondimenti, in Francia e Germania. Nello specifico, l'analisi della tematica sul reddito minimo è motivata dall'esigenza di fare un confronto con la riforma del Reddito di cittadinanza, avviata di recente nel nostro Paese, che ha incrementato l'utilizzo di risorse – finanziarie e professionali - nella lotta alla disoccupazione e alla povertà, con l'obiettivo, inoltre, di rendere più stringente il legame tra politiche passive e attive del lavoro. Il documento si suddivide in cinque capitoli: i primi tre riguardano, la descrizione della povertà e delle ineguaglianze, attraverso uno sguardo alle statistiche aggregate a livello europeo; la proposta di un approccio comune al reddito minimo condiviso tra gli Stati membri; un approfondimento su alcuni punti critici dell’attuale dibattito in corso in Europa, ovvero la condizionalità dei programmi di workfare e il tema del salario minimo come strumento di contrasto alla povertà lavorativa. I capitoli successivi sono dedicati ai sistemi nazionali di reddito minimo della Francia e della Germania. I dati Eurostat riportano che il 22,4% della popolazione dell'UE, pari a 112,8 milioni di persone, è a rischio di povertà e di esclusione sociale. L’obiettivo fissato dalla Strategia Europa 2020 è di ridurre del 25% il fenomeno entro il 2020, pari a circa 20 milioni di persone; ad oggi l'obiettivo rimane ampiamente disatteso.