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Ottavo rapporto annuale. Gli Stranieri nel mercato del lavoro in Italia

A cura della Direzione Generale dell'immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la collaborazione di INPS, INAIL, Unioncamere ed il coordinamento tecnico di ANPAL Servizi. Al 1° gennaio 2017 la popolazione straniera residente in Italia incide per l'8,3% su quella complessiva, circa 5,04 milioni di persone, provenienti soprattutto dal Marocco, dall'Albania, dalla Cina, dall'Ucraina, dalle Filippine e dall'India; complessivamente sono poco più di 1,1 milioni le famiglie composte da extracomunitari. Si tratta di un dato di particolare importanza per il mercato del lavoro, non solo per il ruolo che gli stranieri detengono nello svolgimento di specifiche mansioni, ma anche in virtù dell'effetto compensativo emerso nelle fasi di contrazione occupazionale dei cittadini italiani durante la recessione economica. Tuttavia, elevata è l'esposizione alla fragilità occupazionale: nel 2017 la quota di famiglie prive di fonti di sostentamento economico derivanti da attività lavorative, risulta molto alta tra i cittadini stranieri. In relazione alla domanda di lavoro, attraverso il sistema delle Comunicazioni obbligatorie, emerge nel 2017 un volume di attivazioni che interessa oltre 2 milioni di cittadini stranieri, di cui il 63,8% non comunitari, nella maggior parte dei casi attraverso assunzioni a temopo determinato. L'andamento dei rapporti di lavoro cessati fa registrare nell'ultimo anno un incremento complessivo dell'11,3%, che nel caso dei cittadini stranieri comunitari si attesta all'1,9%, al 13,0% per i non comunitari ed al 12% per gli italiani. Nel 2017 sono poco più di 224 mila gli stranieri che dichiarano di avere avuto almeno un contatto con i Servizi pubblici per l'impiego, per verificare l'esistenza di opportunità lavorative (51,5%), per confermare lo stato di disoccupazione (25,3%), per rinnovarlo (25,9%), per iscriversi (12,1%) o effettuare per la prima volta la Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (8,5%). Circa le politiche passive, dai dati di fonte INPS nel 2017 diminuiscono i percettori di indennità di mobilità (-43,3%) e i beneficiari di CIG (-15,6%) e CIGS (-51,7%). Di contro, aumentano i percettori di NASpI (19,4%) e i beneficiari di indennità di disoccupazione agricola (2,6%).

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Soggetto emanante: Ministero del Lavoro et al.
Autore:
Data:
Tipologia: Rapporti annuali
Parole chiave: immigrazione   incrocio domanda-offerta   inserimento lavorativo   fasce deboli   statistica del lavoro   flussi migratori   mercato del lavoro   centri per l'impiego   servizi per il lavoro   politiche passive del lavoro  

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