Dai dati relativi ai beneficiari del Reddito di cittadinanza (RdC) indirizzati ai Servizi per il lavoro al 31 dicembre 2022 (oltre 998 mila beneficiari), emerge che il 72,6% è soggetto alla sottoscrizione del Patto per il lavoro. La parte restante è suddivisa tra gli esonerati dagli obblighi di condizionalità (9,2%), i rinviati ai Servizi sociali (2,4%) e gli individui con una occupazione attiva. Il Mezzogiorno si conferma l'ambito territoriale con la maggiore incidenza di percettori, con particolare riferimento alla Campania e Sicilia. Dei beneficiari in misura non esonerati, in calo rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, il 17,8% presentano un rapporto di lavoro in essere, con un'incidenza della componente femminile maggiore rispetto a quella maschile. La tipologia contrattuale prevalente è quella a tempo indeterminato o in apprendistato (59,9%), il 32,6% presenta un rapporto a termine, mentre poco più del 4% risulta in somministrazione. L’occupazione si attesta prevalentemente su profili professionali poco qualificati e che richiedono bassi livelli di competenza. Per quanto concerne la platea di beneficiari non occupati soggetti alla stipula del Patto risulta principalmente lontana dal mercato del lavoro (74,3%), anche per via del ridotto livello di istruzione. Tra gli individui presi in carico dai Servizi per il lavoro (335 mila), 134 mila hanno sottoscritto un Patto secondo i criteri stabiliti dal Programma GOL, con una ridotta quota di coloro rapidamente occupabili (cd. work ready, Misura 1).