"European Economic Forecast - Spring 2019". L'attività economica nell'Unione europea continua a rallentare nella seconda metà del 2018 per via della debolezza dell'economia e del commercio globale, dell'incertezza diffusa e della fragilità del settore manifatturiero dal 2019. Tuttavia la domanda interna risulta meno colpita, assieme all'andamento del mercato del lavoro, quest'ultimo previsto in crescita anche se ad un ritmo meno sostenuto. La moneta unica risulta indebolita di circa 2 punti percentuali in termini nominali, riflettendo una crescita più debole del previsto nell'Eurozona: dopo un apprezzamento medio di quasi il 5% in media lo scorso anno, si presume che il tasso di cambio nominale effettivo dell'euro si riduca dell'1,5% nel 2019. Per quanto concerne il mercato del lavoro, come anticipato il contesto occupazionale risulta migliorato nell'ultimo anno, con gli indicatori nel breve periodo che indicano una certa resistenza al termine del primo trimestre del 2019. Nel prossimo biennio, la crescita del mercato del lavoro dovrebbe proseguire, come già anticipato, più lentamente a causa del ritardato effetto dovuto alla crescita del PIL e dell'indebolimento delle misure fiscali in alcuni Stati membri. Al 7,3% nel 2020, la disoccupazione nell'Eurozona dovrebbe quindi scendere al di sotto dei livelli pre-crisi. Per quanto concerne l'Italia, le previsioni per il nostro Paese sono di un PIL allo 0,1% nel 2019 e allo 0,7% nel 2020, assieme ad un tasso di disoccupazione in aumento, dal 10,6% del 2018, all'11% nel 2019.