L'indagine utilizza gli archivi dell'INPS sugli adempimenti contributivi degli occupati (dipendenti e autonomi), in aggiunta ai destinatari di prestazioni di disoccupazione o di trattamenti previdenziali. Dall'analisi effettuata emerge una discreta diffusione del contratto di apprendistato tra i giovani, nonostante il periodo di crisi negli ultimi quattro anni abbia portato una consistente flessione passando da 130 mila apprendisti nel 2007 a 97 mila nel 201 con una perdita di oltre 30 mila unità. La flessioe maggiore riguarda la provincia di Cremona (-37,2) seguita da Mantova (-32,6%). In provincia di Milano la riduzione risulta più bassa (-15,4%).
La distribuzioe per settore economico mostra differeze determitate dalle diverse specializzazioni produttive. Più di un terzo risulta occupato nel commercio, mentre il 21,9% è occupato nell'industria e a seguire le attività di credito (18,6%) e delle costruzioni (15,1%). Per quanto riguarda la differenza di genere la componente maschile è più numerosa di quella femminile (53 mila unità contro 44 mila).
L'analisi sui percorsi professionali degli apprendisti mostra che la Lombardia è tra le regioni in cui l'apprendistato ha un discreto successo. Il 62,7% dei giovani dopo tre anni risulta assunto con contratto di dipendente privato e solo il 10% risulta fuori dagli archivi dell'INPS perchè ha perso il lavoro.e nonostante il periodo di crisi negli ultimi quattro anni abbia portat una consistente flessione passando da 130 mila apprendisti nel 2007 a 97 mila nel 201 con una perdita di oltre 30 mila uità.
Complessivamente l'89,5% dopo tre anni risulta ancora occupato sia come lavoratore pubblico che privato. Più della metà risulta avere un'età fra i 20 e i 24 anni e, la retribuzione media annua è pari a circa 12.600 euro circa ma, con una differenza di circa 900 euro a favore degli uomini, la tipologia di apprendistato più diffusa è quella professioalizzante (59,9%).