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Occupazione e sviluppo sociale in Europa. Rapporto trimestrale. Settembre 2018

"Employment and Social Developments in Europe. Quarterly Review. September 2018". Nella prima parte del 2018, prosegue l'espansione dell'economia europea: sia nel primo che nel secondo trimestre la crescita del PIL si attesta allo 0,4%, con un andamento compreso tra lo 0,2% dell'Italia ed il 2% del Lussemburgo. La crescita annuale, nel periodo di riferimento è del 2,1% sia nell'Unione europea che nell'Eurozona. Tuttavia, tale andamento mostra segnali di rallentamento, per via della maggiore incertezza sui mercati. Per quanto concerne il mercato del lavoro, l'occupazione continua a crescere, anche in questo caso ad un ritmo minore che nel passato. L'incremento congiunturale è dello 0,4%, rispetto all'1,5% del secondo trimestre del 2017. In valori assoluti ci sono più di 239 milioni di occupati nell'Unione europea, di cui 158 nell'Eurozona. Si tratta comunque del 21mo incremento consecutivo riscontrato dal primo trimestre 2013, quando gli indicatori avevano toccato valori minimi; da allora 14,8 milioni di persone hanno trovato un lavoro, circa 12 milioni dall'insediamento della Commissione Juncker. Si riscontra una crescita occupazionale in quasi tutti i Paesi membri, con particolare riferimento a Malta, Estonia e Polonia, in tutti i settori tranne che nell'agricoltura. La maggiore incidenza di nuovi posti di lavoro è relativa a quelli a tempo indeterminato "full time", aumentati su base tendenziale di quasi tre milioni, in valori assoluti. Quanto appena emerso consente l'avvicinamento agli obiettivi di riferimento contenuti in Europa 2020. Circa la disoccupazione, continua la flessione del tasso di riferimento, sceso al 6,9% nell'Unione europea e all'8,2% nell'Eurozona, per complessivi 16,8 milioni di persone prive di impiego (quasi 2 milioni in meno rispetto all'anno precedente). A luglio 2018 anche la disoccupazione giovanile diminuisce di due punti percentuali, attestandosi al 14,8%; nonostante ciò, la Grecia è il Paese dove ancora il rateo di riferimento è elevato (39,1%), seguito dalla Spagna (33,4%) e dall'Italia (30,8%). Circa il costo del lavoro, dopo una breve fase di declino nel 2016, dal secondo trimestre del 2018 si registra un incremento dell'1,5%. Da ultimo, la crescita della produttività del lavoro, misurata come output per lavoratore, resta modesta, proseguendo l'andamento riscontrato negli ultimi anni.

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Soggetto emanante: Commissione europea
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Tipologia: Pubblicazioni
Parole chiave: mercato del lavoro   tipologie contrattuali   occupazione   disoccupazione   costo del lavoro   statistica del lavoro   economia   giovani   lavoro subordinato  

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