A cura della Direzione Benchmarking e Relazioni Internazionali di ANPAL Servizi. La mobilità transfrontaliera dei lavoratori, in cui rientra anche la libera prestazione di servizi, costituisce un beneficio per gli individui, per le economie e per le società. La Commissione si è pertanto impegnata nel confronto con le Istituzioni competenti dell’Unione europea, i Paesi membri, le Parti sociali, per giungere così alla proposta formale di Regolamento del 13 marzo 2018, sulla creazione di un’Autorità europea del lavoro (ELA), che rientra anche nella realizzazione del Pilastro europeo dei diritti sociali e che mira a raggiungere una maggiore convergenza verso condizioni di vita e di lavoro migliori. L’Autorità, che avvierà le sue attività entro il 2019, per essere pienamente operativa entro il 2023, avrà quindi una serie di compiti operativi, tra cui: erogazione di servizi e informazioni pertinenti agli individui e ai datori di lavoro, sostegno alla cooperazione fra Stati membri, con scambio di informazioni e la realizzazione di ispezioni congiunte, mediazione e cooperazione in caso di controversie transfrontaliere nell’ambito del mercato del lavoro. Avrà inoltre il compito di integrare le strutture e gli strumenti già presenti a livello europeo per i settori della mobilità transfrontaliera dei lavoratori e del coordinamento della sicurezza sociale, a beneficio dei lavoratori dipendenti ed autonomi, cittadini dell’Unione o di Paesi terzi (residenti legalmente), nonché quelli distaccati, i titolari di Carta Blu UE, oltre alle imprese impegnate in attività transfrontaliere. Sono quindi illustrate le posizioni del Consiglio dell'Unione europea, del Parlamento europeo, del Comitato economico e sociale (CESE), della Conferenza europea dei sindacati (ETUC), di Businesseurope, nonché del CEEP.