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Reddito di cittadinanza. Rapporto Annuale 2020 relativo all'anno 2019

Introdotto dal DL n. 4/19, il Reddito di cittadinanza (RdC) è una misura di politica attiva del lavoro di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all'esclusione sociale, diretta a favorire il sostegno economico e l'inserimento nel mercato del lavoro dei soggetti a maggiore rischio di emarginazione. Obiettivo è quello di rivolgersi ad una platea più estesa rispetto, ad esempio, a quella del Reddito di inclusione (Rei), garantendo la presa in carico di tipo sociale e lavorativo, basata su una valutazione individualizzata. Nel 2019, la misura ha interessato 1,1 milioni di nuclei familiari, per un totale di 2,7 milioni di persone, con un'incidenza sulla popolazione residente compresa tra l'8% nel Mezzogiorno e l'1,7% nel Nord-Est. Sicilia e Campania sono le regioni con la più alta incidenza di nuclei residenti, compresa tra il 9% e il 10%; Lombardia, Lazio e Puglia hanno in termini assoluti il numero di beneficiari più alto dopo le precedenti due regioni menzionate. Inoltre, al 31 dicembre 2019 la gran parte dei nuclei cui è stato riconosciuto il RdC nel corso del 2019 continua a riceverlo. Le caratteristiche della popolazione beneficiaria vedono prevalere soprattutto donne in condizione di monogenitorialità, mentre l'ammontare medio del beneficio economico erogato è superiore a 400 euro mensili. A livello nazionale poi, per il 49% dei nuclei beneficiari, i componenti tenuti agli obblighi di condizionalità sono indirizzati ai Centri per l'impiego, percentuale che aumenta fino al 56% nelle Isole. Per quanto concerne i criteri di suddivisione della platea di beneficiari, è previsto l'indirizzamento ai servizi sociali per l'intero nucleo familiare mentre ai CPI spettano solo gli adulti che non soddisfano i requisiti per l'esclusione dagli obblighi di condizionalità. Oltre la metà dei nuclei i cui componenti sono tutti indirizzati ai CPI sono composti da almeno 3 persone, rispetto al 32% dei nuclei dirottati ai servizi sociali. Un quinto degli individui indirizzati ai servizi sociali con più di 29 anni ed un quarto degli individui "familiari" indirizzati ai CPI hanno già sottoscritto un patto di servizio in passato, elemento che li rende già conosciuti ai CPI stessi e quindi più vicini al mercato del lavoro. Proprio in relazione ai Centri per l'impiego viene dato conto del Piano straordinario di potenziamento, che individua anche specifici standard di servizio per l'attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni, nell'ambito del quale rientra l'attività dei Navigator. Il Rapporto offre infine un breve focus sul RdC e le altre misure di reddito minimo garantito negli altri Paesi europei.

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Soggetto emanante: Ministero del Lavoro
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Tipologia: Rapporti annuali
Parole chiave: reddito di cittadinanza - rdc   politica sociale   patto per il lavoro   occupazione   inclusione sociale   povertà   centri territoriali per l'impiego   fasce deboli   giovani   inserimento lavorativo  

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