Si consolida nel 2017 la crescita dell'economia italiana, seppure inferiore a quella osservata negli altri Paesi europei, con un PIL all'1,5%, grazie al buon andamento della domanda interna. Crescono gli investimenti fissi lordi, specie quelli in impianti e macchinari, abbracciando quasi tutti i settori. Il nostro Paese beneficia poi della ripresa dei flussi di scambio internazionale dei beni, con un volume delle esportazioni in aumento di 5,4 punti percentuali, parallelamente alla crescita dei consumi delle famiglie, sia per quanto concerne i beni, che i servizi. Dopo sette anni di contrazione, nel biennio 2015-2016 torna poi a crescere l'economia del Mezzogiorno, in parte vincolata dalla composizione settoriale della sua economia. Per quanto concerne il mercato del lavoro, nel 2017 si consolida la ripresa, anche se mancano segnali specifici di accelerazione. Migliora l'occupazione dell'1,1%, malgrado la stima dell'1,3% dell'anno precedente, pari a circa 284 mila lavoratori aggiuntivi. Tuttavia emergono andamenti differenti a seconda dei settori economici: nel manifatturiero, ad esempio, la crescita è ancora molto contenuta. In ogni caso l'occupazione cresce per tutti i livelli di istruzione, con un incremento maggiore per i laureati, riguarda tutte le tipologie contrattuali anche se si osserva il rallentamento del lavoro a tempo pieno ed indeterminato (in quest'ultimo caso a beneficiarne sono le donne e le regioni del Centro e del Sud). Accelera invece l'andamento del lavoro atipico, esclusivamente nella componente dei dipendenti a termine, a fronte di una progressiva diminuzione delle collaborazioni. Viene comunque osservato che progressi sul mercato del lavoro si accompagnano a una dinamica salariale contenuta, anche se in rafforzamento per la componente contrattuale.