La raccomandazione del Consiglio dell'Unione europea del 22 aprile 2013 istituisce lo strumento della Garanzia per i Giovani ("Youth Guarantee"), destinata ad offrire, entro 4 mesi dall'inizio dello stato di disoccupazione, uno sbocco professionale o il reinserimento in percorsi di studio, ai giovani in età compresa tra 15 e 24 anni che non lavorano o non studiano, oppure risultano inattivi. Non si tratta di un'unica platea per le politiche attive del lavoro, bensì di più tipologie di persone con caratteristiche diverse per quanto riguarda il livello di occupabilità e l'interesse a percorsi di studio o di formazione. Tale considerazione riguarda anche e soprattutto la componente femminile. Una prima distinzione va infatti fatta in relazione alle donne disponibili a lavorare e quelle, circa un terzo sul totale, che invece non lo sono in quanto dedite ad attività domestiche.
L'analisi geografica delle donne NEET evidenzia poi al Centro Nord la prevalenza di quelle inattive o per di più immigrate; al Sud prevalgono le forze di lavoro potenziali e il lavoro nero. Tra i principali motivi di inattività vi sono i carichi familiari (26%), quindi un diffuso scoraggiamento (24%), l'attesa di precedenti azioni di ricerca (19%) e gli impegni di studio (14%).
Il 28% della componente femminile compresa tra 15 e 29 anni, circa 1,3 milioni di persone, residente nel 52% dei casi nel Mezzogiorno, appartiene alla categoria dei NEET, con un tasso di crescita annuale comunque più contenuto rispetto agli uomini. Le donne immigrate incidono per il 20%, che diventa 40% in Umbria, Emilia-Romagna e Veneto; il 50% di esse proviene principalmente da tre Paesi: Romania, Albania e Marocco.
Per quanto concerne il livello di istruzione, esso risulta più elevato, seppure abbassandosi nelle regioni del Sud, rispetto a quello degli uomini. Le donne potenzialmente a maggiore rischio di cadere nella condizione di NEET sono quelle che hanno conseguito il diploma di qualifica professionale o che hanno abbandonato gli studi durante tale percorso: non possiedono infatti ancora le necessarie qualifiche richieste dalla domanda e non sono neppure disponibili a lavori di tipo manuale. Il 64% delle donne NEET è poi inattivo e il 36% risultano disoccupate.
Ne consegue quindi che, sulla platea totale, quelle disponibili a lavorare sono 817 mila, rispetto a 457 mila non disponibili. Il 50% delle donne potenzialmente destinararie della "Youth Guarantee" ha visitato almeno una volta un Centro per l'impiego, mentre l'11% ha avuto contatto con un'Agenzia per il lavoro.
La relativa segmentazione della platea femminile permette quindi di identificare i primi cinque gruppi di riferimento (718 mila donne, il 56% del totale) a cui destinare tutte le misure previste dalla Garanzia Giovani: 34 mila minorenni in possesso della sola licenza media; 201 mila maggiorenni non disponibili a lavorare con la sola licenza media; 260 mila maggiorenni con la licenza media e disponibili ad un impiego; 31 mila disoccupate che non lavorano da almeno sei mesi, con il diploma di qualifica professionale; 192 mila disoccupate da almeno sei mesi, in possesso del diploma della scuola secondaria superiore o della laurea. I rimanenti tre gruppi, composti da 556 mila donne, vedono prevalere gli inattivi (234 mila unità), i disoccupati senza precedenti esperienze professionali (233 mila persone) e infine i disoccupati da almeno sei mesi (90 mila unità).