L'indagine utilizza gli archivi dell'INPS sugli adempimenti contributivi degli occupati (dipendenti e autonomi), in aggiunta ai destinatari di prestazioni di disoccupazione o di trattamenti previdenziali. Dall'analisi effettuata emerge una discreta diffusione del contratto di apprendistato tra i giovani della Regione Lazio, con una percentuale di incidenza sul totale nazionale pari al 9,4% e sul totale degli occupati regionali, del 20,4%. Nonostante la diminuzione del totale degli apprendisti rispetto all'anno precedente, i dati del 2009 denotano una maggiore presenza maschile su quella femminile nella tipologia di riferimento, con i settori trainanti del commercio e dei servizi alle imprese.
A livello provinciale, la ricerca rileva una maggiore incidenza di apprendisti nella provincia di Roma (72%), il 25% è equamente suddiviso tra Latina, Viterbo e Frosinone, mentre solo il 3% riguarda quella di Rieti. In riferimento all'età, questa è nella maggior parte dei casi compresa tra 20 e 29 anni (85%), seguita da coloro compresi tra 30 e 34 anni, fanalino di coda sono gli apprendisti in età inferiore a 19 anni.
Per quanto concerne gli esiti professionali, trascorso un periodo di tre anni, si rileva una trasformazione del contratto di apprendistato in un rapporto di lavoro dipendente per la metà della platea di riferimento (54,5%). Di questa, oltre il 23% possiede ancora la qualifica di apprendista, mentre una componente sufficientemente ampia ai dipendenti privati o pubblici; va sottolineata una percentuale elevata di persone inattive o disoccupate, indice della conclusione non positiva del contratto di apprendistato, pari al 15,5%. Ne deriva pertando un valore del dato relativo all'indicatore di pieno successo inferiore di tre punti riepstto alla media nazionale.
In riferimento quindi alle tipologie contrattuali proposte una volta terminato l'iter di alternanza formazione-lavoro, la maggior parte del gruppo obiettivo è inquadrato a tempo indeterminato (54,2% sul totale), dato leggermente inferiore alla media nazionale, e con evidenti differenze di genere.
La rilevazione evidenzia inoltre una quota di giovani assunti con la tipologia contrattuale dell'apprendistato professionalizzante, superiore alla media nazionale, ma viene anche sottolineata l'elevata percentuale di coloro nei percorsi di apprendistato di alta formazione, pari al 5,4% contro una media nazionale dello 0,7%.