Il complesso dei beneficiari presi in esame è pari a 1.808.278 individui (periodo marzo 2019 - settembre 2021), distinti in due gruppi, il primo dei quali più vicino al mercato del lavoro (48,5%), l'altro (51,5%) più lontano. La maggior parte di questi soggetti è indirizzata ai Centri per l'impiego perché parte di un nucleo con altri componenti vicini al mercato del lavoro. Poco più di un quarto non presenta alcuna esperienza di lavoro nei tre anni precedenti l'accesso al reddito ma ha stipulato un Patto di servizio. Il 40,1% della platea considerata ha avuto almeno un rapporto di lavoro attivo, con una movimentazione complessiva superiore a 1,5 milioni di rapporti di lavoro. Tra chi risulta essere stato preso in carico da un CPI, la quota di beneficiari con almeno un rapporto di lavoro risulta essere pari al 31,8%, a fronte del 29% registrato tra chi non ha sottoscritto alcun Patto di servizio durante l'erogazione del RdC. Tra i beneficiari più lontani dal mercato del lavoro, coloro al di sotto dei 30 anni rappresentano la quota di nuovi occupati maggiormente elevata, soprattutto nelle Regioni del Nord-Est, seguite dal Nord-Ovest e dal Centro. Relativamente alle tipologie contrattuali, nella maggior parte dei casi (63,6%) si tratta di un contratto a tempo determinato, con una durata in prevalenza non superiore a tre mesi; meno del 15% dell’occupazione risulta riconducibile, invece, a rapporti di lavoro permanente. Inoltre, oltre 41% dei rapporti attivati richiede un basso livello di competenza, e uno su due competenze medio-basse, mentre solo il 4% dei rapporti si caratterizza per skill di alto profilo. Da ultimo, i tassi di occupazione si attestano al 22,7%, decorsi sei mesi, e 23,2% ad un anno successivo all'avvio del beneficio.