"Employment and Social Developments in Europe. Annual Review 2019". A livello generale, sia nell'Eurozona che in tutta l'Unione europea, il miglioramento dell'economia è proseguito nel 2018, sebbene ad un ritmo più lento di quanto previsto. Ciò per via delle previsioni che, nel breve e medio periodo, risultano corrette al ribasso, con il rallentamento della crescita produttiva e la persistente segmentazione del mercato del lavoro (associata alle disuguaglianze territoriali) che continuano a costituire una sfida per lo sviluppo sostenibile dell'Unione europea. Il tasso di occupazione dell'UE ha comunque raggiunto il 73,5%, mentra la disoccupazione, al 6,4% al mese di aprile 2019, toccando così un nuovo minimo storico. Ciò ha inoltre favorito un miglioramento della condizione reddituale delle persone, soprattutto di quelle con ridotte entrate mensili, determinando il declino del numero di coloro a rischio di povertà e di esclusione sociale, in calo di 4,2 milioni di unità. Analizzando comunque la situazione sociale ed occupazionale di ciascun Paese membro emerge che una solida espansione economica non può essere sostenuta senza un aumento della produttività, che dipende soprattutto da mercati del lavoro efficienti e da imprese che investono nella formazione, nel capitale umano dei lavoratori e nei processi produttivi.