Ministero del Lavoro. A cura della Direzione Generale dell'Immigrazione e delle Politiche di integrazione. Dal punto di vista demografico, la popolazione straniera residente in Italia al 1° gennaio 2022 è pari a 5,1 milioni, in crescita dello 0,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Con riferimento ai flussi migratori regolari, i cittadini non comunitari entrati in Italia nel 2020 sono diminuiti rispetto al numero registrato nel 2019; gli uomini costituiscono il 51,4% del totale a fronte del 48,6% delle donne. Relativamente alla condizione della popolazione straniera, le stime fanno emergere che il numero delle famiglie in povertà assoluta è oltre un milione e 900 mila, con una incidenza pari al 7,5%, sostanzialmente stabile rispetto al 2020 (le famiglie più numerose siano maggiormente esposte al disagio). Tale scenario si traduce in un mercato del lavoro dove su poco più di 3,8 milioni di cittadini stranieri in età compresa tra 18 e 64 anni, gli occupati sono 2,2 milioni, con un'incidenza sul totale generale è del 10%, mentre quella dei disoccupati si attesta al 16%. Nel 2021 si rileva un miglioramento del quadro complessivo del mercato del lavoro: aumentano, infatti, le forze di lavoro, sia dal lato degli occupati che delle persone in cerca di lavoro, sia italiani che stranieri. Pur con valori decisamente inferiori a quelli dei maschi, si può evidenziare un aumento del tasso di occupazione femminile straniera. In relazione alla domanda di lavoro, nel 2021 il Sistema informativo statistico delle Comunicazioni Obbligatorie ha registrato un volume di attivazioni di rapporti di lavoro che hanno interessato cittadini stranieri pari a 2.123.782 unità, di cui 576.151 hanno riguardato lavoratori comunitari (27,1% del totale) e 1.547.631 extracomunitari (72,9%). Rispetto all'anno precedente, il numero di contrattualizzazioni è cresciuto di 8,6 punti percentuali. Sempre nel corso del 2021 gli infortuni occorsi ai lavoratori stranieri sono stati poco più di 101 mila, costituendo il 18,3% del totale.