Attraverso la tecnica di rilevazione CAWI e la somministrazione di un questionario sui profili professionali e i livelli di istruzione richiesti dalle imprese, per il mese di giugno 2018 le entrate aziendali superano le 509 mila unità, di cui il 22% difficili da reperire. Nello specifico, sul totale, il 51% riguarda il settore della produzione di beni ed erogazione di servizi, seguito dal commerciale, dalla logistica. Le aree amministrativa e servizi generali incidono, ognuna, per il 3% sui fabbisogni espressi. Le professioni più richieste riguardano gli addetti alla ristorazione, quelli alle vendite e personale non qualificato nei servizi di pulizia e i conducenti di veicoli a motore, questi ultimi tra i profili a maggiore difficoltà di reperimento. Sul totale delle entrate, il 29% è costituito da giovani fino a 29 anni, le cui professioni a maggiore difficoltà rientrano nell'ambito delle scienze informatiche, fisiche e chimiche, quindi i tecnici informatici e gli ingegneri della produzione. I principali settori di attività che ricercano i giovani sono i servizi finanziari ed assicurativi, quelli informatici e delle telecomunicazioni, quindi il commercio. I titoli di studio che offrono maggiori sbocchi lavorativi sono, nel 34% dei casi, il diploma, quindi la qualifica e diploma professionale (33%), la scuola dell'obbligo (23%) e, solo per il 9%, la Laurea, specie se di indirizzo economico o scientifico. A livello regionale, la distribuzione dei contratti vede prevalere il Nord Ovest, quindi il Mezzogiorno, il Nord Est e, per concludere, il Centro.