Comunicazione della Commissione europea, 20 maggio 2020, COM(2020) 512 def.
Raccomandazione del Consiglio sul programma nazionale di riforma 2020 dell'Italia e che formula un parere del Consiglio sul programma di stabilità 2020 dell'Italia. Nella pubblicazione della relazione per Paese relativa all'Italia per il 2020, sono stati valutati i progressi raggiunti rispetto a quanto raccomandato dal Consiglio nel luglio 2019, in un quadro tuttavia di elevato debito pubblico e di scarsa dinamica della produttività. Con il diffondersi della pandemia da COVID-19 e le conseguenze sul tessuto economico e sociale, sono state adottate a livello europeo misure emergenziali, proporzionate, necessarie, limitate nel tempo e in linea con le norme europee e internazionali. Tra queste, la mobilitazione di tutte le risorse non utilizzate dei Fondi strutturali e di investimento europei, con un tasso di cofinanziamento del 100% a carico del bilancio dell'Unione. L'Italia, attualmente nel braccio preventivo del patto di stabilità e di crescita (oltre ad essere soggetta alla regola del debito) è incoraggiata a sfruttare appieno tali possibilità per aiutare le persone e i settori più colpiti. La Commissione evidenzia che le misure di confinamento adottate nel Paese in risposta alla crisi sanitaria stanno avendo un forte impatto negativo sul mercato del lavoro, sulle condizioni sociali e sull'economia, con un peggioramento del saldo nominale, passando da un disavanzo dell'1,6% del PIL nel 2019 al 10,4% del PIL nel 2020. Gli ammortizzatori sociali vanno rafforzati per garantire redditi sostitutivi adeguati, in particolare di coloro che si trovano di fronte a carenze nell'accesso alla protezione sociale, con particolare riferimento ai lavoratori atipici e alle persone in situazioni di vulnerabilità. Il reddito di cittadinanza, del quale ha beneficiato più di un milione di famiglie nel corso dell'ultimo anno, può attenuare gli effetti della crisi, ma occorrerebbe una più efficace diffusione tra le fasce più deboli della popolazione (allo scopo il Governo italiano ha introdotto con il DL n. 34/20 il Reddito di emergenza). Se prima dell'attuale pandemia le condizioni del mercato del lavoro in Italia erano in progressivo miglioramento, adesso occorre rafforzare gli ammortizzatori sociali, sostenere l'integrazione delle donne e dei giovani inattivi e rendere più efficaci le misure di equilibrio tra vita professionale e privata, attualmente modeste e scarsamente integrate. Sulla base di quanto emerso, si raccomanda all'Italia di attuare, in linea con la clausola di salvaguardia generale, tutte le misure necessarie per affrontare efficacemente la pandemia e sostenere l'economia e la successiva ripresa; di fornire redditi sostitutivi e un accesso al sistema di protezione sociale adeguati, attenuando così l'impatto della crisi sull'occupazione; di garantire l'effettiva attuazione delle misure volte a fornire liquidità all'economia reale, in particolare alle piccole e medie imprese, alle imprese innovative e ai lavoratori autonomi.
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Soggetto emanante:
Commissione europea
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Autore:
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Data:
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Tipologia: Comunicazioni della Commissione |
Parole chiave:
crisi aziendali
crisi economica
inclusione sociale
occupazione
politiche attive del lavoro
politiche di contrasto alla crisi
reddito di cittadinanza - rdc
fasce deboli
analisi economica
servizi per il lavoro
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