Il nostro Paese, portando avanti il programma Garanzia Giovani, sta prendendo confidenza con concetti nuovi come profiling dei disoccupati, valutazione dei servizi per l’impiego, remunerazione a risultato. Queste novità diventeranno prassi consueta in tutta Italia con la rivoluzione copernicana del Jobs Act, che ha disegnato per la prima volta un modello nazionale di politica attiva. Il confronto con i paesi che hanno già una tradizione in questo senso è quindi quanto mai utile. Il seminario, organizzato dal progetto Act e che si è svolto nella sede di Italia Lavoro, ha avuto proprio lo scopo di illustrare le caratteristiche di alcuni modelli che rappresentano un benchmark riconosciuto. Maurizio Del Conte, presidente dell’Anpal, ha ripercorso l’evoluzione storica delle politiche del lavoro. “La devoluzione delle politiche attive a livello regionale senza coordinamento nazionale ha privato il nostro Paese delle sinergie tra i vari territori e di un mercato del lavoro trasparente a livello nazionale. Sarà fondamentale recuperare la trasparenza del mercato attraverso l’unificazione dei sistemi informativi”. Del Conte ha poi annunciato i primi passi della nuova agenzia, che avrà un ruolo di coordinamento, attivazione, proposta e monitoraggio delle politiche e delle strutture: costituzione del sistema informativo nazionale attraverso la messa in comune delle varie banche dati regionali; costruzione di un portale attraverso il quale gli operatori pubblici e privati possano accreditarsi sul mercato nazionale; avvio dell’assegno di ricollocazione, una dote che il disoccupato potrà spendere presso una struttura accreditata, secondo il principio di libertà di scelta informata. Importantissima sarà quindi la valutazione delle performance dei centri per l’impiego e delle agenzie per il lavoro. Stefano Sacchi, commissario dell’Isfol, ha introdotto le relazioni, sottolineando come i modelli di Australia, Regno Unito, Francia e Germania si differenzino soprattutto in funzione del peso del settore pubblico, della natura del rapporto tra servizi pubblici e privati, del tipo di metodologie adottate per la valutazione delle performance, della possibilità di esternalizzare i servizi (outsourcing). In Germania e Francia il ruolo del pubblico è ancora predominante, mentre il caso del Regno Unito è interessante per la collaborazione tra pubblico – Department of Work and Pensions (DWP), attraverso la rete di Jobcentre Plus - e i fornitori privati. L’Australia è invece una best practice in fatto di valutazione dei servizi, che sono forniti da operatori privati - profit e non-profit - in competizione fra loro. Questi temi sono stati sviluppati da David Grubb, della Direzione per l’Occupazione, il Lavoro e gli Affari Sociali dell’OCSE, Sally Sinclair, dirigente dell’agenzia nazionale australiana, Jean-Philippe Spector e Wolfgang Dauth, studiosi rispettivamente del modello francese e tedesco.